graziano piazza
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sabato 23 aprile 2016
Inno all’attore
Inno all’attore: Graziano Piazza: «Bisogna ritrovare la dignità, la centralità dell'Attore nel teatro. Come ritrovare la centralità dell'Uomo nella vita»
mercoledì 9 settembre 2015
lunedì 11 agosto 2014
A Steady Rain al Todi festival 2014
A STEADY RAIN
CON GRAZIANO PIAZZA E DAVIDE PAGANINI
REGIA DI ALESSANDRO MACHIA
23/25 agosto Todi festival
http://www.todifestival.it/MC-API/Risorse/StreamImmagineOttimizzata.aspx?guid=55C915BA-B283-4DB7-AE2B-B2AFDCC4E9A9&w=760&h=450&outside=true&bgcolor=%23000000
CON GRAZIANO PIAZZA E DAVIDE PAGANINI
REGIA DI ALESSANDRO MACHIA
23/25 agosto Todi festival
http://www.todifestival.it/MC-API/Risorse/StreamImmagineOttimizzata.aspx?guid=55C915BA-B283-4DB7-AE2B-B2AFDCC4E9A9&w=760&h=450&outside=true&bgcolor=%23000000
giovedì 7 agosto 2014
domenica 8 settembre 2013
venerdì 12 luglio 2013
MITTELFEST Cividale del Friuli 17 luglio 2013 ore 20
Mittelforum
mercoledì 17 luglio — ore 20.00 — Chiesa San Francesco
Intervista
Italia — Percorso Inquieti miti
di Theodor Holman
tratto dal film di Theo Van Gogh
traduzione di Alessandra Griffoni
con Viola Graziosi e Graziano Piazza
regia Graziano Piazza
scene Francesco Mari
costumi Sabrina Chiocchio
musiche originali Andrea Nicolini
assistente alla regia Elisabetta Canu
disegno luci Gill Mc Bride
suono e video Valerio Rodelli
Pierre, giornalista politico, è costretto suo malgrado ad intervistare una giovane star delle fiction televisive, la bionda e apparentemente inconsistente Katya. L’incontro tra i due inizia in maniera disastrosa e degenera rapidamente in una battaglia spietata. Uno scontro, che attraverso l’analisi delle reazioni psicologiche dei due, mette in luce una descrizione precisa del mondo teatralizzato che viene quotidianamente creato dai media. Interview è tratto da un film (2003) del regista olandese Theo van Gogh. L’anno successivo van Gogh verrà ucciso da un estremista islamico. A scatenare l’omicida sarà un altro suo film, Submission, che denunciava violenze subite da donne musulmane.
Pierre, a political journalist, is compelled to interview a young star of television drama, the blonde and seemingly shallow Katya. Their encounter starts disastrously and quickly degenerates into a brutal battle. Through an analysis of their psychological reactions, the clash highlights a precise description of the dramatised world created by the media every day. Interview is based on a film (2003) by Dutch director Theo van Gogh. The same van Gogh who a year later was killed by an Islamic extremist. His murder was provoked by another film of his, Submission, which denounced the violence suffered by Muslim women.
giovedì 30 maggio 2013
INTERVISTA
AL MITTELFEST IL
17 LUGLIO 2013
INTERVISTA
di Theodor Holman
Tratto
dal film di Theo
Van Gogh traduzione di Alessandra
Griffoni
con Viola Graziosi e Graziano Piazza
regia:
Graziano Piazza
scene:
Francesco
Mari costumi:
Sabrina Chiocchio
musiche
originali: Andrea Nicolini assistente alla regia:
Elisabetta Canu
disegno
luci: Gill Mc Bride fonica e video: Valerio Rodelli
“…è la più bella versione europea del mio testo, lo
spettacolo che più rispetta i nostri intenti…e mi ha sorpreso per le soluzioni…”
(Theodor Holman al Teatro Vascello di Roma per la
prima nazionale)
La storia
Pierre Peters, giornalista politico, è costretto,
suo malgrado, ad intervistare una giovane star della fiction televisiva, la
bionda e apparentemente inconsistente Katya. L’incontro tra i due inizia in
maniera disastrosa e degenera rapidamente in una sorta di battaglia spietata.
Non si distingue più la verità dalla menzogna, né
il vero dal falso. Lui sembra appartenere alla cruda realtà, mostrando le
ferite procurate dalla guerra. Lei pare non avere nulla di vero, vantando le
sue tette finte e la capacità di piangere a comando, ambasciatrice di una
cultura pop ai limiti del trash. La lotta dei sessi è anche guerra di culture e
classi. Ciascuno rimane fedele ai propri pregiudizi generazionali e al proprio habitat
professionale.
Di chi fidarsi quando si assiste al loro confronto?
Chi dice il vero? La pièce diventa una disperata ricerca degli ultimi rimasugli
di inter-vista “tra” esseri umani;
zona grigia “tra” verità e menzogna; trincea in cui il giornalista esplora il
territorio femminile con le modalità ciniche di un corrispondente di guerra, a
cui l’attrice risponde con le armi della seduzione fino a scardinare in lui le
più oscure realtà.
L’autore
Theodor Holman è un giornalista, sceneggiatore e presentatore olandese.
Ha studiato lingua olandese e Storia presso l’Università di Amsterdam. E’ stato
redattore del giornale satirico studentesco Propria Cures.
Intervista è un
adattamento teatrale dell’omonimo film di Theo Van Gogh girato in Olanda nel
2003, che vedeva come protagonisti gli attori Katja Shuurman e Pierre Bokma.
Prima di essere assassinato da un fondamentalista religioso, Theo Van Gogh
sognava di sbarcare in America e girare un remake di tre dei suoi film con
attori internazionali. Per celebrare la sua memoria e il suo lavoro i
produttori Bruce Weiss e Gijs van de Westelaken hanno messo in pratica
quell’aspirazione, “reclutando” tre registi e attori americani. Il primo film
di questo progetto a debuttare sullo schermo è Interview di Steve Buscemi, regista e interprete accanto a Sienna
Miller.
L’adattamento
teatrale è stato rappresentato in vari paesi europei, tra cui ricordiamo recenti
allestimenti in Francia e Germania.
Lo spettacolo
Questo
testo è una sorta di incontro di boxe tra due campioni. Parole e corpi in
azione che sono le armi dei protagonisti in un huis clos di una notte,
nell’appartamento di lei. Ma il testo è anche una raffinatissima apologia della
menzogna: il giornalista inganna l’attrice, lei recita per il giornalista, come
se ci fosse qualcosa che deve guarire e deve guarire attraverso l’altro.
L’impianto teatrale è quindi evidente, dove i due protagonisti, esemplari nella
loro perfidia, si mettono a giocare inventando lì per lì strategie e mosse da
seguire per conquistare le confessioni intime della star (lui) o per preservare
quella stessa intimità (lei). Tutta l'opera di confronto, scontro e seduzione
di Pierre e Katya si muove sui binari di un sottile meccanismo psicologico, volto
a compromettere e a sopraffare completamente l'oggetto dell'intervista o
l'intervistatore. Si porta in scena l’eterno gioco dell’apparire e dell’essere.
La verità è qualcosa che continua a sfuggire, qualcosa che può svelarsi per
rivelarsi subito dopo come ennesima falsa verità.
Lo spettatore è parte attiva dello spettacolo perché di volta in volta
patteggia per l’uno o l’altro, fa il tifo, ride, si commuove, e si ritrova a
sua volta spiazzato, lui stesso preso nella rete del gioco a cui assiste.
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Lo spettacolo ha debuttato al teatro
Vascello di Roma nell’aprile 2011. A dicembre 2011 è andato in scena al teatro
Franco Parenti di Milano e al Teatro Comunale di Lamporecchio (Toscana). A
marzo 2012 è stato lo spettacolo di apertura della rassegna teatrale “Scena
Nuda” di Reggio Calabria.
E’ uno spettacolo
agile, adatto a spazi teatrali e non, in scena ci sono 4 sgabelli, 4
candelabri, uno schermo e una telecamera, tutto il resto è affidato al “jeu”
degli attori. Infatti non per questo risulta “povero”, anzi per il pubblico è
particolarmente coinvolgente. Abbiamo ridotto al minimo la scenografia, per
ridurre i costi e semplificare l’operazione in un periodo in cui ci sembra
primordiale ritornare all’essenz(i)alità del gesto teatrale.
durata spettacolo: 75
minuti
numero attori: 2
disponibilità: da
gennaio 2013
info e contatti:
Viola Graziosi
Graziano Piazza
BIOGRAFIE ESSENZIALI
Come regista s’interessa
principalmente alla drammaturgia contemporanea, mettendo in scena tra gli altri
autori come Jane Cox (“Il desiderio di conoscere”), Copì (“La donna seduta”), e
ultimamente “L’Intervista” di Theo Van Gogh, tratto dall’omonimo film, che ha
debuttato, in prima nazionale,al teatro Vascello di Roma. Per il Ravenna
Festival ha curato la regia di “Gerusalemme perduta” dai testi di P. Rumiz, con
musiche di Sasha Karlic, anche in scena al Piccolo teatro di Milano.
Viola Graziosi debutta a 17 anni nell’Amleto
di Carlo Cecchi come Ofelia, prendendo parte al progetto Trilogia Shakespeariana al teatro Garibaldi di Palermo. Dopo tre
anni intensi di “scuola” sul campo, si trasferisce a Parigi e viene ammessa al
Conservatoire National Supérieur d’Art Dramatique dove consegue il diploma di
recitazione. Perfettamente bilingue viene scelta da Marcel Maréchal per
interpretare la Regina nel Ruy Blas
di Victor Hugo. A cavallo tra Francia e Italia, è diretta da registi come Alain
Françon, Catherine Hiegel, Hélène Vincent, Joel Jouanneau, Piero Maccarinelli,
Giorgio Ferrara, Consuelo Barilari, Cristina Comencini, alternando teatro
classico a teatro contemporaneo o di ricerca. Recentemente è una delle
protagoniste di Honour, di Joanna
Murray-Smith, con la regia di Franco Però, e di Sogno d’autunno di Jon Fosse con la regia di Alessandro Machìa
Nel cinema esordisce con Le parole
di mio padre di Francesca Comencini, selezionato al Festival di Cannes
nella sezione “Un certain regard”. Partecipa a varie fiction televisive. E’ una
delle protagoniste di Report 51, film
girato in lingua inglese e attualmente in distribuzione negli Usa. E’ laureata in
studi teatrali alla Sorbona.
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